In principio venne creata la Terra con le sue pietre preziose; poi i suoi abitanti, abbelliti da ornamenti naturali, come piume colorate o zanne e corna di avorio; infine l’uomo e la donna, che hanno fatto di tali caratteristiche gli elementi decorativi di ciò che noi oggi definiamo “gioielli”. L’impiego di ornamenti è antico quanto l’uomo che sin dal Paleolitico sviluppò la tendenza a realizzare collane e bracciali con conchiglie, denti di pesce e di felini, corna o zanne di mammut, che poi venivano sagomati ed incisi con vari materiali estratti da piante e arbusti. Quando l’uomo imparò a lavorare l’oro, l’unico metallo che si trova allo stato naturale nelle sabbie del deserto e nei fiumi, si ebbe un rilevante aumento sia nella qualità che nella diffusione di oggetti ornamentali.
Ma è durante l’Impero egiziano che si consolida l’idea del gioiello non soltanto come orpello che donasse chissà quali benefici spirituali e corporei, ma anche e soprattutto per un fattore esclusivamente estetico.
Greci, Etruschi, Romani, lavoravano gioielli arricchendoli con smalti e ceramiche a seconda delle mode. I Romani per primi utilizzarono l’anello come segno di fidanzamento, mentre l’anello serpentiforme era tipico della città di Alessandria d’Egitto dove il serpente era legato al culto di Iside e di Serapide.
Oggi, noi tutti siamo figli di queste culture provenienti dagli angoli più remoti della Terra, e le abbiamo accolte, fatte nostre, arricchendole con innumerevoli idee contemporanee.
Oggi, un gioiello rappresenta parte della nostra personalità, e talvolta, della nostra anima.
